Un buon servizio VPN si basa in gran parte su un’infrastruttura di server solida e sicura. Nel caso di Surfshark, non devi fidarti ciecamente delle nostre parole: recentemente, abbiamo sottoposto la nostra infrastruttura di server a un controllo indipendente. La società tedesca Cure53 ha realizzato un’analisi approfondita e non ha rilevato nessun problema grave.
L’audit dell’infrastruttura di server – una rarità nel mondo delle VPN – forma parte di un processo di valutazione più ampio della sicurezza. Alla fine, Cure53 ha pubblicato un report in cui dichiara che la rete di server di Surfshark si basa su buone impostazioni predefinite e che gli ingegneri dell’azienda hanno davvero dimostrato la loro dedizione e competenza nel design del sistema e nella configurazione delle suite crittografiche.
Questa è la seconda volta che Cure53 conduce un audit di Surfshark. “Gestire una rete sicura composta da migliaia di server è una grossa responsabilità, per cui avevamo bisogno dell’opinione di esperti esterni sulla qualità del nostro lavoro. Ci siamo impegnati per applicare rapidamente tutti i consigli ricevuti, e oggi possiamo affermare con maggiore certezza di soddisfare le aspettative dei nostri clienti in termini di sicurezza”, ha dichiarato Vytautas Kaziukonis, Chief Executive Officer di Surfshark.
Per quanto riguarda i problemi di sicurezza individuati, si trattava di questioni generali piuttosto che di difetti specifici, tutte risolte al momento in cui ho scritto questo comunicato. Cure53 ha giudicato le soluzioni adottate adeguate ai problemi rilevati.
Cure53 è una società di cybersicurezza tedesca fondata dal Dr. Mario Heiderich. Ha quasi un decennio di esperienza nel campo e annovera, tra le proprie attività, anche un audit di un’app mobile sudcoreana di parental control. L’audit ha rilevato problemi di sicurezza così gravi da spingere il governo sudcoreano a ritirare il proprio supporto all’app. Cure53 aveva già condotto un audit di Surfshark nel 2018.
